Geologia


La storia del parco

Grande albero con foglie dai colori autunnali

La storia di questo parco iniziò circa 200 milioni di anni fa. Nel Triassico questa zona vedeva la presenza di un mare tropicale. Nel sottosuolo infatti, poco oltre 100 metri di profondità, è possibile trovare fossili marini. Successivamente, la placca africana incontrò quella euro-asiatica, formando così le Alpi. L’altopiano è percorso da torrenti che solcano la Brughiera e che contengono materiali trasportati dai corsi d’acqua originati dallo scioglimento dei ghiacciai. Il tempo ha trasformato i materiali trasportati dai ghiacciai e dai torrenti come ghiaie e sabbie in argille, formando così terreni impermeabili, ricchi di ossidi di ferro. Inoltre, la fase di fusione dei ghiacciai pleistocenici, oltre a modificare la morfologia brianzola, ha causato la rideposizione a valle dei materiali trasportati dai torrenti con la formazione della pianura alluvionale meridionale, sulla quale si sono costruiti i centri urbani dei comuni del Parco.

Biancospino, arbusto dai piccoli fiori bianchi

La flora

A causa del terreno "povero" di sostanze nutritive, soprattutto per il fatto che il territorio del Parco era in passato ad uso escavatorio, la flora arboricola nelle zone più basse dei boschi è composta soprattutto da latifoglie, come la Farnia, il Ciliegio, il Carpino bianco, il Tiglio, il Frassino e l'Acero campestre. Nelle aree umide sono presenti invece l'Olmo e l'Ontano nero. Gran parte dei boschi del Parco è però dominata dalla Robinia, albero ormai tipico della brughiera lombarda, anche se di origine nord-americana. Associato al brugo, nel parco troviamo altre piante pioniere come Molinia caerulea, una graminacea che può raggiungere anche i due metri di altezza, il Pioppo Tremulo e il Salicone, piante che con il loro rapido sviluppo proteggono il terreno dall'erosione. Oltre alle numerose specie di piante ad alto fusto nella brughiera troviamo varietà arbustive fondamentali per l’equilibrio dell’ecosistema. Tra queste ci sono il biancospino, il corniolo, la frangola, il sambuco,l’evonimo, il prugnolo, la rosa canina, il ligustro,la ginestra, il nocciolo.

Volpe, in primo piano nascosta dall'erba

La fauna

Le specie animali che popolano il Parco della Brughiera Briantea sono tipiche dell’ambiente forestale della zona. Inoltre, la presenza di zone umide, consentono la sosta e la riproduzione di specie anfibie che non potrebbero resistere nella fauna del parco. L’esistenza di aree prative e di colture, che irregolarmente interrompono la continuità degli ecosistemi forestali, incrementa considerevolmente la biodiversità generale del Parco, creando i presupposti per l’instaurarsi di popolamenti faunistici sufficientemente diversificati. Infatti, nel parco brianteo sono presenti anche specie legate agli ambienti modificati e gestiti artificialmente dall’uomo.