L’inquinamento marino è un problema sempre più impellente e sempre più discusso: un mare inquinato causa intossicazioni di animali e alghe, e, successivamente, può essere anche rischioso per gli umani che poi mangiano quei pesci e quelle alghe. Oltre alla dispersione dei rifiuti nell’oceano, una delle fonti principali di plastica nelle acque marine è costituita dalle cosiddette reti fantasma: le reti non vengono rimosse dal mare e continuano a svolgere la loro attività di pesca. Di conseguenza, gli animali rimangono intrappolati e, non potendo nutrirsi, muoiono di fame o per le lacerazioni che si procurano nel tentativo di liberarsi. Si stima che il numero di reti disperse in mare corrisponda al 2% delle reti da pesca utilizzate, ovvero 640 mila tonnellate di rifiuti, nonché il 46% della spazzatura marina annua.
Le reti fantasma sono un problema a 360° per la flora marina, infatti non sono colpiti solamente i pesci che vi rimangono intrappolati, ma, ad esempio, sono vittime di questo fenomeno anche i coralli: proprio a causa dell’aumento dei rifiuti plastici nel mare, le barriere coralline stanno progressivamente riducendo la loro dimensione e la loro caratteristica colorazione. Infatti, la plastica agisce come fonte di stress riducendo la luce e l’ossigeno disponibili per i coralli: l’anossia e la scarsa illuminazione sono le basi per lo sviluppo di tappeti polimicrobici, ovvero ciò che causa la cosiddetta “malattia della banda nera” in cui, per l’appunto, il corallo si scurisce. Al contrario, se sui coralli è presente una zona chiara, si tratta delle sindromi bianche e dello sbiancamento del corallo: in questo caso, la causa sono i microrganismi patogeni che, veicolati dai rifiuti plastici, portano infezioni per i polipi del corallo e le alghe fotosintetiche. Lo sbiancamento è proprio dovuto all’assenza di questi polipi che non possono più colorare le barriere coralline nelle foto dei turisti. I rifiuti plastici nel mare devo essere controllati maggiormente, sia dalle organizzazioni internazionali, sia dai singoli cittadini del mondo. L’eliminazione delle reti fantasma è un primo, ma sicuramente decisivo, cambiamento che deve essere fatto, così da garantire alla flora marina, nonché a noi stessi, un futuro migliore.