Mi chiamo Giacomo ho 29 anni e per tutta la mia infanzia il mio demone è stato il tempo. A scuola lo vedevo scorrere velocissimo, fin dalle elementari non era mai abbastanza per completare le verifiche e alle medie hanno iniziato a piovere le prime insufficienze perché nonostante studiassi fino a tarda notte bel compito non riuscivo a completare più del 50%. A 14 mi è stata diagnosticata una dislessia evolutiva che si manifestava in un disturbo nella lettura.
Un giorno, senza preavviso la professoressa di matematica mi consegnò un compito che aveva svolto precedentemente e dove spiccava in rosso il voto 5, che corrispondeva all’insufficienza e poi, senza dare troppe spiegazioni, mi disse di mettermi con il banco nell’angolo e mi diede un’altra verifica sullo stesso argomento. Se, per la prima verifica, il tempo stabilito erano 50 minuti, per la seconda me ne diede 100 e il risultato fu direttamente proporzionale.
Essere dislessico mi ha insegnato che i nostri demoni sono le nostre sfumature, disegnano le nostre vite, ci raccontano. Oggi sono laureato in ingegneria informatica e continuo a regalare la mia storia attraverso il libro che ho scritto "Demone bianco”.
Ciao a tutti, mi chiamo Beatrice ho 19 anni e abito a Bologna. Alle elementari facevo molta fatica in matematica e ricordo che quando la maestra entrava in classe mi veniva ansia, per paura che mi chiamasse alla lavagna e mi sgridasse davanti a tutti. Facevo nuoto agonistico, quando andavo ad allenamento non riuscivo a leggere il cronometro, gli allenatori mi dovevano sempre dare il via. Alle medie ho fatto dei test orali e scritti, ed è risultato che sono discalculica.
Avevo paura di andare alle superiori e avevo paura di come mi avrebbero giudicato i miei nuovi compagni. Infatti, sono stati anni difficili perché venivo presa in giro, io non volevo più andare a scuola. Ma nella musica ho trovato un mondo bellissimo in cui posso essere me stessa. Una delle canzoni che ho scritto si intitola “Superpotere”, parla di me e di tutti coloro che si sono sentiti diversi ed incompresi. L'ho portata sul palco di X Factor Italia ed è stato un onore per me far capire a tutti che a volte quelli che crediamo essere i nostri punti deboli, possono essere invece le nostre più grandi forze, i nostri superpoteri.
Io sono Elena, ho 26 anni e quando ne avevo 12 ho scoperto di essere dislessica. Sempre stata una ragazza positiva, ho sempre cercato il lato buono in ogni cosa, però c'erano momenti in cui mi sentivo come un extra-terreste, perché non comprendevo alcune semplici cose che gli altri capivano senza problemi. Oggi finalmente comprendo le mie difficoltà, ho imparato a gestirle, anche se ho ancora dei momenti in cui mi sento incompresa, come un pesce fuor d'acqua.
So di aver fatto passi da gigante, sono meno insicura, mi voglio bene, così come sono, con le mie mancanze, le mie difficoltà e le mie potenzialità. Nel 2017 mi sono laureata in scienze dell’Educazione, creando un blog interattivo per aiutare i bambini con DSA. L'obiettivo era quello di rappresentare uno degli strumenti alternativi di comunicazione e di compensazione, che maggiormente influiscono sulla capacità di relazionarsi sul web. Ad oggi sono una maestra d’asilo e il mio obiettivo è insegnare a tutti i bambini, fin da piccoli, ad accettarsi così come sono, perché ogni cosa ha il suo tempo proprio come ogni persona. E sono proprio le nostre caratteristiche, le nostre diversità a renderci unici.
Ciao! Mi chiamo Alice, ho 24 anni e a volte mi capita ancora di svegliarmi di soprassalto da un incubo: sono al liceo, seduta nel mio banco e sfoglio il dizionario di greco, davanti a una versione di Socrate. Ogni volta che giro una pagina le parole iniziano a roteare e le lettere a ingarbugliarsi, a scorrere fuori dai margini. Ecco, tutto questo per anni non è stato solo un incubo ma la mia quotidianità davanti alle verifiche, perchè ero, e sono, dislessica. Sono felice di dirlo, perché la scoperta della mia dislessia è stata come un varco di luce in una stanza senza finestre, piena di “non ti applichi, non studi abbastanza, sembri stupida, sei una capra”.
A 18 anni, grazie a una professoressa che è riuscita ad andare oltre alle etichette ho sentito per la prima volta parlare di disturbi specifici dell’apprendimento, ho scoperto di averne uno e sono praticamente rinata. Ad oggi sono laureata in Scienze della comunicazione, nonostante la mia dislessia lavoro con le parole come social media manager e copywriter e faccio divulgazione a tema DSA sui social. Il mio obiettivo è quello di far capire a tutti i ragazzi dislessici del mondo che anche se stanno vivendo un incubo, prima o poi, impareranno a dirsi che vanno bene così fino a quando non ci crederanno. Perchè come diceva il mio amato Socrate “Chi vuol muovere il mondo, muova se stesso”.